Persone disabili ed accessibilità dei pa

Persone disabili ed accessibilità dei parchi di divertimento: linee guida in arrivo!

Persone disabili ed accessibilità dei pa

Persone disabili ed accessibilità dei parchi di divertimento: linee guida in arrivo!

Convention di parchi acquatici a Forumpiscine

Lo stand di Piscine Castiglione a Forumpiscine

Lo stand di Piscine Castiglione a Forumpiscine

Parchi acquatici a convegno, nel corso di Forumpiscine, la fiera di attrezzature per il mondo natatorio che si è svolta a Bologna dal 21 al 23 febbraio scorso. Due giornate di approfondimento sulla produzione e su temi legati alle normative di sicurezza, organizzata da Piscine Castiglione, leader del settore, fornitore di piscine per le gare degli ultimi tre eventi olimpici. La sessione del 22 febbraio è stata aperta da Giorgio Colletto, presidente di A&T Europe – della quale Piscine Castiglione è il ramo italiano – organizzatrice del convegno, il quale ha salutato i presenti e presentato lo scopo del meeting, realizzato per fare il punto sulle novità della produzione ed approfondire alcuni aspetti normativi. Il primo intervento è stato di Charles Neuman, CEO di WTI, società che ha progettato centinaia di strutture acquatiche, tra le quali il recente Yas Waterworld di Abu Dabi e la maggior parte dei parchi più famosi nei cinque continenti. Il più noto consulente del settore ha presentato e commentato le scelte progettuali di alcune delle realizzazioni che si devono al suo team di circa 50 persone. E’ stata poi la volta di Sohret Pakis, marketing manager di Polin, il marchio di scivoli acquatici di nuova generazione, commercializzato da Piscine Castigione. Nell’intervento è stato sottolineato il valore della produzione in termini di innovazione. Gli scivoli Polin sono infatti realizzati in RTM, un processo produttivo effettuato con iniezione di resina in stampi chiusi. A differenza del sistema a stampo aperto, questa tecnica permette di realizzare un prodotto con caratteristiche eccezionali in termini di lucentezza su tutte le facce dello scivolo, creando superfici estremamente lisce sui due lati, che offrono eccellenti proprietà di scivolamento e resistenza. Sono state poi presentate le diverse soluzioni, che consentono di stampare scivoli a superficie traslucida, attraverso la quale è possibile osservare la scivolata degli utilizzatori, oltre a scivoli con disegno tigrato o rigato, o interrotto da anelli traslucidi, che sostituiscono egregiamente l’illuminazione con led. Infine la responsabile dell’azienda turca ha presentato alcune realizzazioni, tra le quali lo scivolo Intrigo, recentemente installato ad Acquavillage di Cecina, vincitore del Parksmania Award.

Pier Pierucci, direttore creativo di Aquafan, ha quindi preso la parola per offrire ai presenti alcuni spunti tratti dall’esperienza del parco acquatico più noto della riviera, nel contesto del distretto turistico riminese, con le sue peculiarità. Infine Fabio Pignata, direttore creativo di Art&Project, recentemente acquisita da Piscine Castiglione, ha svolto un intervento sulla tematizzazione dei parchi acquatici. Lo scenografo di Rainbow Magicland ha evidenziato la valenza della tematizzazione nel contesto acquatico, elemento che contribuisce in modo sostanziale a realizzare quella offerta di esperienze e sensazioni che caratterizzano da sempre i parchi a tema. Ampi interventi scenografici costituiscono la nuova tendenza anche nella progettazione, o riqualificazione, dei parchi acquatici.

La mattina successiva Lionello Ambrosi, a capo della divisione industriale di A&T Europe-Piscine Castiglione – professionista con una pluridecennale esperienza internazionale nei comitati che hanno elaborato le norme tecniche di settore – ha illustrato il valore delle normative tecniche, ricordando che esse sono applicabili su base volontaria, se non recepite da norme nazionali. Ambrosi ha tuttavia evidenziato che la mancata applicazione di norme tecniche comporta comunque l’onere di dimostrare, in caso di incidente, di aver messo in atto accortezze ed interventi con efficacia equivalente rispetto a quelli previsti. Nell’intervento sono state inoltre commentate le norme ISO relative alla cartellonistica, e richiamate alcune norme tecniche inerenti i componenti con i quali sono realizzate le piscine. In merito alla norma UNI EN1069 sugli scivoli acquatici, Ambrosi – che ha partecipato alla stesura – ha sottolineato l’approccio innovativo rispetto al testo del 2002. Si è infatti scelto di evitare norme morfologiche, troppo focalizzate sulla descrizione di singoli prodotti, che limitano le possibilità di introdurre innovazioni non previste dagli standard, per emanare un testo che evidenziasse i principi e criteri generali di buona progettazione e costruzione, con elementi importanti relativi alla valutazione dei rischi. La norma, divisa in due parti (vedi Lo Spettacolo Viaggiante n. 9\10 e 11\12-2012 ed 1\2-2013) include anche esempi di realizzazione di un’analisi di risk assessment ed è applicabile, a differenza di quella del 2002, a tutte le tipologie di acquascivoli, a prescindere dalla loro altezza minima.

E’ seguito poi un intervento di Maurizio Crisanti, di ANESV, che ha commentato la procedura di registrazione degli scivoli acquatici e delle altre attrazioni, introdotta dal DM 18 maggio 2007, recentemente aggiornato. Nell’intervento sono state descritte le fasi del procedimento che si conclude con l’assegnazione del codice identificativo comunale e tracciato l’ambito di applicazione, che include anche altre tipologie di attrazioni spesso presenti in un parco acquatico, quali playground, apparecchi a gettone o moneta, trenini a percorso libero ecc.

Al termine del seminario Alberto Magnani di Demoskopea ha presentato un’indagine statistica sui parchi acquatici. Sono 24 i responsabili delle strutture intervistate, i cui risultati hanno messo in evidenza aspetti interessanti. Dalla ricerca è emerso che, a fronte di un modesto calo di visitatori nella stagione 2012, è stato tuttavia avvertita una significativa flessione della spesa pro capite all’interno del parco. Rilevante in ogni caso, a detta degli intervistati, l’apporto degli oratori e centri estivi, fondamentale nei periodi di minore afflusso. Tra le domande somministrate, alcune hanno riguardato le difficoltà riportate dagli imprenditori del settore: molti degli intervistati hanno sottolineato la difficoltà di districarsi nelle normative di sicurezza e negli obblighi a carico dei gestori. Altra problematica segnalata è stata quella inerente gli aspetti contrattuali ed i costi del personale, che costituiscono mediamente il 30% delle uscite, unitamente ad una media del 7% per costi legati al marketing. Evidenziato dagli intervistati anche il problema delle richieste di risarcimento per lesioni, spesso provocate al di fuori del parco, e la necessità di individuare nuove coperture assicurative. L’indagine ha rilevato una sempre più scarsa marginalità rappresentata dalle spese per ristorazione e bevande. Alberto Magnani ha evidenziato l’esigenza di riverificare le scelte relative al food&beverage, orientandosi verso prodotti maggiormente remunerativi, da offrire a prezzi più contenuti. Una convention di settore costituisce un interessante momento di conoscenza e scambio di esperienze tra gestori: tra i momenti più apprezzati, la cena in una tipica osteria bolognese, offerta dagli organizzatori, e i coffee break con prodotti della “ristorazione fun”, a cura di Fun Food Italia.

Come definire i “parchi di divertimento”? Si pronunciano gli Interni

Cosa è  “parco di divertimento”?  dall’abrogazione dell’autorizzazione ministeriale,  non esiste più una definizione in senso tecnico, che chiarisca le differenze tra un parco di divertimento e la installazione di gruppi di attrazioni, in forma temporanea o permanente. Questo chiarimento è quanto mai necessario, per applicare correttamente gli articoli del TULPS che riguardano le attività che rappresentiamo. Infatti con  l’art. 69 TULPS è autorizzato l’esercizio delle singole attrazioni, mentre gli articoli 68 ed 80 TULPS riguardano e l’autorizzazione del  parco di divertimento  – ovvero del contenitore al cui interno le attrazioni operano – e gli aspetti di sicurezza, demandati al rilascio dell’agibilità dopo il parere della Commissione di vigilanza. Lo scorso Maggio l’ANESV ha inoltrato una articolata richiesta in questo senso al Ministero dell’interno, richiedendo un parere sulle considerazioni che riportiamo.

“ Quanto alle installazioni di attrazioni qualificate tra le “Piccole” nell’elenco di cui all’art. 4 della l. 337\1968, soprattutto se a gettone o moneta e prive di operatore, si invita a ritenerle non assoggettate all’art. 80 TULPS, evidenziando tuttavia il rispetto di quanto disposto dal DM 18 maggio 2007 e la necessità che sia rilasciata la licenza di esercizio di cui all’art. 69 TULPS, previo collaudo annuale e certificazione degli aspetti connessi all’utilizzo di energia elettrica. Relativamente alle attrazioni installate all’aperto, in forma temporanea o permanente, si ritiene che un modesto complesso, composto da “Piccole” o “Medie” attrazioni, nell’elenco di cui all’art. 4 della l. 337\1968, installato in spazi privi di recinzione integrale e controllo accessi – che impedisca il libero flusso e deflusso delle persone – non sia soggetto alla licenza di agibilità di cui all’art. 80 TULPS, ed al parere della Commissione di Vigilanza. Quanto a installazioni consistenti in complessi di attrazioni tra le quali siano presenti anche “Grandi” attrazioni – elemento che caratterizza le manifestazioni di maggiore richiamo e le attrezzature più complesse – si ritiene che tali complessi siano da assoggettare alla licenza di agibilità ed al parere della Commissione di Vigilanza. Relativamente alle installazioni di attrazioni, all’aperto o in locali, in aree dotate di recinzione integrale e controllo accessi che impedisca la libera circolazione delle persone, esse sono da considerarsi soggette all’art. 80 TULPS ed alle verifiche della Commissione di Vigilanza.” Agli uffici del Ministero dell’interno sono pervenuti numerosi quesiti sul medesimo tema, riguardo alla corretta individuazione di un “parco di divertimento” rispetto ad installazioni di gruppi di attrazioni. L’orientamento autorevole ed univoco, in quanto proveniente sia dal Gabinetto del Ministro, che dalla D. G. della Polizia Amministrativa e Sociale, in un recente parere reso all’amministrazione di un capoluogo dell’Italia centrale dalla D. G. della Polizia Amministrativa e Sociale, evidenzia  che  la nostra interpretazione delle norme non era errata. I complessi di attrazioni con accesso libero e capienza limitata continuano ad essere autorizzati con la licenza di cui all’art. 69 TULPS.    —————————————————–

Ministero dell’interno

Gabinetto del Ministro

Prot. 17082/114 Gab/Uff. III del 21 agosto 2012

 Si fa riferimento al quesito posto da codesta Prefettura in merito d alcuni profili applicativi delle disposizioni di cui all’art. 80 del TULPS, nonché agli artt. 141bis e 142 del relativo regolamento di esecuzione, con particolare riguardo alle verifiche di competenza delle Commissioni di vigilanza sui luoghi di pubblico spettacolo sui “parchi di divertimento” costituti da piccoli gruppi di attrazioni, allestiti in aree pubbliche il cui accesso è libero e non soggetto da alcun pagamento.

 Al riguardo, poiché sull’argomento in questione sono pervenuti quesiti di altre Prefetture, amministrazioni locali ed associazioni di categoria, che hanno denunciato perduranti e diffuse incertezze interpretative sui punti significativi della disciplina vigente, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ed il Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile hanno avviato d’intesa, ognuno per i profili di rispettiva competenza, un esame approfondito e complessivo della problematica, a fine di fornire indicazioni utili alla definizione di un orientamento univoco.

 Sarà cura di questo Gabinetto riferire prontamente in merito agli esiti del citato approfondimento, tuttora in corso.

Ciò premesso, per quanto concerne la specifica questione posta, all’attenzione da codesta Prefettura, i citati Dipartimenti ritengono che i gruppi di poche attrazioni installate in giardini comunali e in spazi aperti non delimitati (con recinzione permanente o anche con transenne e sistemi analoghi) ed accessibili a tutti, con capienza limitata a poche decine di utenti, nonché, senza alcuna organizzazione di servizi comuni, non possano essere ricompresi nella figura del “parco di divertimento”. 

 Tali modesti gruppi di attrazioni, dunque, come affermato da codesta Prefettura, con cui i citati Dipartimenti concordano, sono soggetti al regime autorizzatorio previsto per le singole attrazioni dello spettacolo viaggiante (licenza di cui all’art. 69 TULPS, ora rilasciata a quelle registrate e munite del codice identificativo ai sensi del D.M. 18 maggio 2007.

IL VICE CAPO DI GABINETTO VICARIO

Couponing: antica o nuova frontiera del marketing dei parchi?

C’è crisi… e anche gli italiani cercano sul web l’offerta migliore per cene al ristorante o sbiancamento di denti. In questa caccia al tesoro, i servizi turistici e gli spettacoli sono tra i settori più cercati attraverso i motori di ricerca. A questo mondo variegato si affacciano da qualche tempo anche i parchi di divertimento ed i luna park, ma sono vari i meccanismi attraverso  gli utenti possono trovare coupon e buoni sconto. Vediamoli insieme.

C’è il mondo del social commerce, quello – per intenderci – nel quale Groupon è leader, con oltre 7 milioni di utenti italiani, mentre si arriva ad oltre 15 milioni di iscritti sommando i contatti di un’altra quindicina di suoi competitori tra i quali, nell’ordine, Groupalia e LetsBonus, i quali  superano il 1,5milioni di contatti. Il meccanismo è semplice: i siti propongono agli iscritti promozioni di beni e servizi con vendita di voucher prepagati, trattenendo però una percentuale che varia dal 50% al 35% di quanto incassato.  I dati che riportiamo non ci sono stati confermati dagli uffici stampa, in quanto “le società quotate in borsa non amano comunicare i dati locali”, tuttavia sono desumibili attraverso i contatti con il servizio commerciale. Ma conviene utilizzare il meccanismo dei social deals? Abbiamo notizia di un parco acquatico che nella stagione appena conclusa ha ceduto 2.000 biglietti, venduti da una importante impresa del settore  ad 8 euro, dei quali il gestore ha ricevuto la metà, e solo dei coupon presentati alla cassa; infatti, in caso di inutilizzo, molti di questi siti si trattengono l’intera somma versata dall’utente.  C’è comunque un beneficio per il parco che utilizzi questi meccanismi: questa forma di marketing sfrutta la visibilità offerta da un sito con milioni di utenti il cui costo, se si fossero utilizzati canali web a pagamento, come i servizi di Google, sarebbe stato  di diverse migliaia di euro. Gli esperti relilevano tuttavia che questo strumento non sembra garantire che l’utilizzatore si avvarrà nuovamente del servizio offerto, ma a prezzo intero. Tuttavia in questo, come in altri settori del marketing, non è semplice capire quale sia il canale più efficace, e per avere risultati è bene percorrerli tutti, dalle affissioni, ai volantini, ai media, a tutte le possibilità offerte dal web in termini di SEM (acronimo di searchengine marketing, ovvero i servizi a pagamento offerti dai motori di ricerca) di couponing, di implementazione della presenza sui social network, di realizzazione di specifiche applicazioni per dispositivi mobili ecc..

 

Ma c’è anche un’altra modalità di far circolare i propri buoni sconto: l’extreme couponing, ovvero il marketing non attraverso i voucher di gruppo, ma con semplici buoni sconto, quelli – per intenderci – che esistono nel commercio da qualche decennio e su quali alcune forme di spettacolo, come il circo, continuano a basare buona parte degli incassi. Negli Stati Uniti questa forma di raccolta di buoni promozionali ha dimensioni preoccupanti, e si è trasformata in una vera e propria patologia per alcuni aspetti, con il pericolo di generare una distorsione del mercato, perché alcuni soggetti fanno razzia di buoni nei negozi e supermercati, impedendone una diffusione corretta. Se pensiamo, per fare un caso italiano e relativo al settore dello spettacolo, che abbiamo notizia di biglietti per l’evento “Italia Loves Emilia, a beneficio dei terremotati, venduti in promozione ad 1 euro e ceduti poi sul web ad oltre 150 euro, è facile capire come questa modalità di promozione necessiti di un’attenta individuazione dei canali distributivi. Ma perché fare couponing senza utilizzare i siti di social commerce? Innanzi tutto per una differenza sostanziale:  mentre Groupon  ed i suoi competitori inviano le promozioni ai propri contatti, nell’extreme couponing sono le persone a ricercare le promozioni sui motori di ricerca. Dunque questa formula raggiunge potenziali nuovi utenti, rispetto a quelli presenti nelle banche dati dei siti di social deals.  Il fatto che ricerchino promozioni li fa ritenere piuttosto motivati ed interessati al prodotto o servizio che ricercano.

Poi, ovviamente, il costo, assolutamente non paragonabile. Mentre nel social marketing  si perde circa la metà dei prezzo di vendita del voucher prepagato, nell’extreme couponing si paga solo la presenza del proprio coupon sui siti dedicati, nei quali il  buono si scarica – a seconda dei siti – gratuitamente o ad un costo di non più di 0,50 euro.

Perché ospitare l’offerta su siti esterni anziché sul proprio sito? Perché alcuni siti specializzati hanno ottenuto negli anni un posizionamento su parole chiave quali “promozioni, buoni sconto” ecc. che li fa vedere sempre nella prima pagina dei risultati di Google, il più utilizzato motore di ricerca; il sito di un parco di divertimenti o di un luna park non riuscirebbe a raggiungere tale risultato, se non a pagamento, con costosi servizi SEM. Inoltre c’è da valutare se sia conveniente presentare forti promozioni direttamente sul proprio sito, perché si va ad incidere sulla percezione del prezzo da parte degli utenti. In altre parole un parco con biglietto ordinario a  30 euro, dal cui stesso sito si apprenda di una promozione a 17 euro,  può generare nell’utilizzatore la percezione che il servizio offerto valga in effetti  17 euro, e non più 30, retrocedendo così nel posizionamento del brand; del resto, nessun marchio di abbigliamento posizionerebbe il proprio “outlet” accanto al negozio tradizionale.

Gestori di attrazioni itineranti, organizzatori di luna park, parchi di divertimento di ogni dimensione, parchi avventura, kartodromi, laserdromi, teatri di burattini ecc. – possono trarre beneficio da questa forma di distribuzione di buoni sconto: il luna park adotta il meccanismo dei buoni da almeno sessant’anni ma affronta, in genere, costi tipografici e di distribuzione (in questo senso c’è un’esperienza  interessante, ne parliamo nel  box a lato). I parchi di divertimento  distribuiscono migliaia di volantini e buoni sconto cartacei nelle località turistiche, alcuni parchi gioco nelle città effettuano promozioni , magari privilegiando le feste per bambini,  i parchi avventura gestiscono sconti in alcuni momenti della stagione. Per tutte queste  tipologie di imprese, l’utilizzo di sistemi di couponing  a basso costo, nei quali appunto  è il cliente a ricercare la promozione attraverso il web, può diventare una intelligente modalità di promozione della propria struttura.

Facebook Offers, couponing in salsa Facebook

Dalla seconda metà di settembre anche i parchi di divertimento  –  o le strutture ludiche, che siano parchi avventura, laserdromi  o grandi  luna park –  che gestiscano pagine Facebook con oltre 400 fans possono avvalersi delle Facebook  Offers, utilizzando il nuovo strumento per inserire promozioni. Insomma, couponing in salsa Facebook. Ovviamente lo strumento ha enormi potenzialità, in quanto diffuso all’interno del più noto social network, che in Italia ha oltre 22,5 milioni di utenti. Il meccanismo è semplice, si crea l’offerta, si stabilisce il budget che si vuole riservare alla sua diffusione e si resta in attesa che qualcuno clicchi sull’inserzione. A quel punto il coupon sarà inviato all’indirizzo email del richiedente, che potrà avvalersene acquistando il prodotto online, o presso l’esercizio commerciale ovvero in entrambe le modalità, a seconda di quanto desiderato dall’inserzionista. Cosa c’è di nuovo? Che il valore aggiunto di questo servizio è nella sua viralità, ovvero il meccanismo di “passaparola” tipico non solo delle conversazioni tra amici, ma anche dei social network. Infatti con Offers se faccio sapere sul mio diario di averne usufruito, o condivido la promozione, i miei amici lo apprenderanno, e potranno avvalersene anch’essi. Inoltre, la pagina Facebook sarà proattiva, perché il follower apprezzerà non solo il fatto di  poter interagire con il prodotto attraverso la fan page, ma sarà attratto – in una forma diretta mai raggiunta prima dal social network – dalle promozioni. Ovviamente l’obiettivo, rispetto ai deals veicolati da Groupon e concorrenti vari, è nel  tentativo, nella possibilità di fidelizzare il visitatore della fan page, evitando il classico acquisto compulsivo, ma non fidelizzato,  dei siti di sociale deal.

Lo strumento, come tutte le operazioni di marketing  dalle potenzialità inesplorate, presenta infatti qualche rischio. Offers offre la possibilità di diffondere promozioni  facilmente, ma con numeri non prevedibili:  proprio per questo tra le opzioni di Offers c’è la possibilità di limitare numero di potenziali fruitori e di inserire una data di scadenza. In Italia sono ancora pochi i casi di utilizzo di questo meccanismo, tra i più noti nei servizi turistici quello di BestWestern e di MSC, entrambi fruiti da centinaia di persone. I più scettici tra gli esperti di social marketing fanno tuttavia notare che è possibile incorrere in errori molto pericolosi: pensiamo al noto caso di Alitalia che ha offerto uno sconto del 25% sui biglietti attraverso il sito giapponese, dimenticando però di limitare gli aeroporti di partenza ai due hub del Paese. In sostanza si è sparsa la voce sul web e nella notte, attraverso il sito asiatico, Alitalia ha ceduto voli con sconto di 250 euro da tutti gli aeroporti serviti vendendo, a pochi centesimi di euro, migliaia di biglietti ad acquirenti europei. Una class action deciderà se la compagnia italiana dovrà onorare gli impegni. Altro limite dello strumento è che, per ora, il buono è trasferibile e condivisibile. In altre parole, può essere utilizzato più volte o da più persone, in quanto lo strumento prevede anche la possibilità di inserire un codice a barre da esibire alle casse , o numerico, da utilizzare sul web, che però è il medesimo su ogni coupon. Sarà difficile quindi, in 90 caratteri, segnalare che l’offerta è utilizzabile una sola volta o che è strettamente personale, in quanto Offers non prevede queste limitazioni, e si rischierebbero contestazioni da parte dei clienti. E in un contesto ad altissima viralità, così come un cliente soddisfatto può farlo sapere ad altri, allo stesso modo un utente insoddisfatto può trasformare la promozione in un boomerang per l’immagine dell’azienda , perché nei social network tutto si moltiplica, nel bene e nel male.

Certo, Facebook non è mai stato considerato dagli esperti uno strumento per la vendita diretta, tuttavia questo nuovo servizio potrebbe far cambiare opinione ai più scettici.

Laserdromi e prevenzione incendi

Numerose strutture,d elle circa 70 presenti in Italia, sono gestite in Italia come associazioni sportive dilettantistiche o associazioni di promozione sociale, mentre altre hanno  optato per una gestione tipica di un’impresa commerciale.  Quali sono gli adempimenti  relativi al rispetto della normativa di prevenzione incendi? Alcuni adempimenti sono comuni alle due tipologie di gestione, mentre altri  sono specifici, legati ai diversi regimi autorizzatori e fiscali. 

Regolamento di prevenzione incendi

Il dpr 151/2011, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 22 settembre 2011, ha introdotto alcune novità rispetto alle verifiche ed alle autorizzazioni ai fini della prevenzione incendi. Con il nuovo regolamento di prevenzione incendi sono state incluse anche alcune attività sportive che non rientravano tra gli impianti sportivi (già soggetti al pari dei locali di pubblico spettacolo agli obblighi di prevenzione incendi). Infatti, il DPR 151/2011, nella tabella delle attività soggette agli obblighi include, al punto 65: Locali di spettacolo e di trattenimento in genere, impianti e centri sportivi, palestre, sia a carattere pubblico che privato, con capienza superiore a 100 persone, ovvero di superficie lorda in pianta al chiuso superiore a 200 m2.

Pertanto, sia che si tratti di palestre o impianti sportivi “a carattere pubblico o privato”, ovvero “locali di spettacolo e trattenimento in genere”, gli adempimenti per le arene sono gli stessi.  In sostanza il citato DPR introduce una SCIA (segnalazione certificata d’inizio attività) da inviare al Comando dei Vigili del Fuoco. Il testo del punto 65 è interpretabile, tuttavia i commenti più recenti sono orientati a sostenere che per locali fino a 100 persone non sia necessario presentare documenti. Inoltre i Vigili del Fuoco segnalano che “ la sicurezza antincendio deve essere valutata lo stesso e devono essere adottate le misure di sicurezza che derivano dalla valutazione del rischio”. Una espressione che porta a ritenere che il titolare del laserdromo – sia esso palestra o locale commerciale – resta comunque responsabile della valutazione del rischio e degli accorgimenti necessari per garantire l’evacuazione  delle persone in caso di incendio.  Dunque locali con uscite inadeguate, privi di estintori, segnalazioni luminose relative alle uscite di sicurezza ecc. sarebbero in ogni caso irregolari. Si deve poi tenere in considerazione la qualità del materiale con il quale sono realizzati i divisori dell’arena: se fosse truciolato sarebbe necessario utilizzare pannelli con bassa reazione al fuoco.

Circa l’interpretazione della frase “superiore a 100 persone, ovvero di superficie lorda in pianta al chiuso superiore a 200 m2” si attendono  chiarimenti dal Ministero dell’interno, ma se la “o” fosse interpretata come avversativa, questi locali – siano essi di trattenimento o impianti sportivi – sarebbero invece soggetti alla SCIA, ed alla presentazione del progetto ai Vigili del Fuoco.  Di fatto, le arene dei laserdromi ospitano, in genere, non più di 20 persone a volta, alle quali sommare quelle eventualmente presenti negli spazi per l’accoglienza o la somministrazione. In ogni caso difficilmente la capienza teorica supera le 100 persone, anche se la superficie supera i 200mq.

Quanto alle vie di esodo, il decreto 10 marzo 1998 evidenzia chiaramente che al di sopra di 50 persone presenti contemporaneamente in un locale, sono necessarie almeno due uscite. Il numero di uscite crescerà con il numero di persone. Ad esempio per una capienza di 75 persone sono necessarie due uscite da 1,20m ciascuna.

Agibilità di cui all’art. 80 TULPS e licenza di esercizio

Riguardo al tema delle autorizzazioni di P.S., le strutture che operano come locali di spettacolo e trattenimento in forma d’impresa, dunque aperte ad un pubblico indistinto, sono tenute a dotarsi delle licenze di cui agli artt. 69 ed 80 TULPS. Sarà pertanto necessario presentare un progetto, rispondente ai parametri della regola tecnica sui loghi di spettacolo (DM 19 agosto 1996) quanto a uscite di sicurezza, dispositivi antincendio, conformità degli impianti, ed attendere il sopralluogo della Commissione di vigilanza sui luoghi di spettacolo, prima di ottenere la licenza di esercizio.

 

Le arene gestite come circoli privati (a.s.d o a.p.s.) ospitano aree dove si somministrano alimenti o bevande: esse devono essere ubicate all’interno della struttura adibita  a sede del circolo e non devono avere accesso diretto da strade, piazze o altri luoghi pubblici. All’esterno della struttura non possono essere apposte insegne, targhe o altre indicazioni che pubblicizzano le attività di somministrazione esercitate all’interno. Per tali strutture, se gestite come associazioni, non è necessario richiedere l’agibilità, a fronte di una limitazione della pubblicità che, per le situazioni in cui la somministrazione acquisisce un forte rilievo, è indubbiamente penalizzante. Inoltre le disposizioni sulle uscite di sicurezza non riguardano solo i locali aperti al pubblico, ma tutti i luoghi di lavoro: pertanto in presenza di collaboratori alcuni aspetti delle norme sulla sicurezza devono comunque essere rispettati.

 

 

Parchi di divertimento. L’andamento della stagione 2012

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I parchi di divertimento italiani – circa 200 strutture tra parchi tematici o meccanici, acquatici e faunistici – sono visitati annualmente da 13 milioni di visitatori (dati SIAE 2011). Obiettivo della ricerca è verificare l’andamento del settore nella stagione 2012.

L’indagine ha coinvolto trenta strutture del divertimento, tra parchi tematici, parchi acquatici e parchi faunistici. Nello specifico l’indagine ha riguardato il numero di visitatori, il fatturato complessivo, quello della ristorazione ed il dato relativo agli esercizi commerciali interni, con riferimento al 31 agosto 2012, in rapporto agli esiti della stagione 2011.

L’esito della ricerca ha evidenziato che la stagione 2012 dei parchi di divertimento si presenta sostanzialmente con segno negativo per le strutture a carattere tematico\meccanico, in sostanziale tenuta, seppure con  segnali negativi, per i parchi acquatici e con andamento fortemente negativo per i parchi faunistici.

L’andamento dei parchi di divertimento è fortemente condizionato dalle condizioni metereologiche, che hanno penalizzato fortemente le giornate festive della Primavera ed il mese di Luglio in alcune aree del Paese, densamente popolate. Anche il dato sulle presenze di turisti, che ha registrato un calo significativo nelle aree più vocate, quali la Riviera Romagnola, ha inciso negativamente sul risultato della stagione 2012. I dati delle principali organizzazioni di categoria del settore ricettivo e balneare, incrociati con quelli delle associazioni di consumatori, fanno infatti registrare un calo di presenze nelle aree turistiche che in alcuni casi presenta numeri a due cifre. Inoltre i dati sui consumi delle famiglie evidenziano che la propensione alla spesa è in forte calo, con dati che le associazioni del commercio hanno definito come i peggiori dal Dopoguerra ad oggi.

In tale contesto anche un settore che fino allo scorso anno aveva registrato una tenuta sostanziale dei visitatori, ed andamento in calo moderato del fatturato, a causa della riduzione della spesa dei visitatori per consumi interni al parco, ha risentito della situazione economica generale.

Nel dettaglio alcuni elementi relativi alle diverse tipologie analizzate:

A) Parchi tematici\meccanici:

Numero di visitatori

Riguardo al numero di visitatori, le grandi strutture del divertimento si avviano a concludere la stagione 2012 con il segno negativo, che connota le prestazioni di oltre il 64% delle strutture, con un calo di oltre il 10 per cento in circa il 42% dei casi. Le performance di segno positivo sono legate anche alla presenza di nuovi soggetti, che lo scorso anno avevano appena avviato l’attività. Notizie giornalistiche evidenziano una situazione di forte criticità per una struttura storica del Riminese, e un generale calo di oltre il 15% per altre strutture della Riviera romagnola.

Fatturato 2012

Il fatturato complessivo della stagione 2012 nei parchi tematici presenta una significativa flessione, che coinvolge quasi l’80% delle strutture. Anche in questo caso il dato di segno positivo è in parte condizionato dalla presenza di nuovi operatori. La tendenza è preoccupante, in quanto fino al 2009, la maggior parte delle strutture presentava un fatturato stabile o con segno positivo. Il calo degli incassi della stagione 2012 è dovuto alla flessione nel numero di visitatori, e condizionato dall’andamento della spesa pro capite per ristorazione e merchandising all’interno del parco. Statisticamente, in molte strutture la spesa pro capite per f&b e merchandising incide infatti per una percentuale del 45% sugli incassi complessivi.

Spesa per ristorazione

I parchi hanno tutti elaborato una strategia intelligente riguardo al food&beverage, presentando proposte che, per qualità e prezzo, hanno tentato di intercettare la minore propensione alla spesa da parte dei visitatori. In ogni caso i risultati presentano un andamento negativo, con il 50% delle imprese che segnalano una flessione. Le scelte commerciali hanno comunque limitato le perdite.

Nella stagione 2012 è stata infatti rafforzata la presenza di prodotti che presentano una forte marginalità, quali le granite, e si è avviato l’inserimento di elementi tipici della ristorazione veloce da sala cinematografica, come il pop corn fresco. L’ottimizzazione dei costi è stata perseguita anche attraverso la presentazione di  panini, focacce e prodotti da fast food da frigo, rigenerabili al momento.

Esercizi commerciali interni

Il 40% dei parchi tematici ha registrato un calo del fatturato degli esercizi commerciali interni. Un’attenta politica dei prezzi ha limitato le perdite, che incidono tuttavia fortemente, per alcune decine di punti percentuali, sul fatturato complessivo delle imprese.  Il dato conferma la scarsa propensione del pubblico ad effettuare acquisti all’interno del parco.

B) Parchi acquatici:

Numero di visitatori

I parchi acquatici, in termini statistici, hanno registrato una sostanziale tenuta rispetto alla stagione 2011. Oltre il 58% delle imprese registra infatti una conferma dei dati 2011 – elemento che in questo contesto deve essere ritenuto positivo – ovvero un aumento dei visitatori.

I dati del sondaggio confermano tuttavia che oltre il 40% delle strutture – presenti in un numero di oltre 80 sul territorio nazionale – registra dati negativi, oltre il 40% delle quali con una flessione superiore al 10%. Il dato va rapportato alle condizioni metereologiche della stagione estiva, che hanno fatto registrare temperature elevate, con un mese di Luglio che ha penalizzato fortemente solo alcune aree.

– Fatturato complessivo

I dati sul fatturato sono in linea con quelli relativi al numero di visitatori. Circa il 50% del campione registra una sostanziale tenuta o un moderato aumento, mentre le flessioni incidono per non più del 15% rispetto alla stagione 2011.

 

 

 

 

Spesa per ristorazione

Anche i parchi acquatici confermano il dato registrato nei parchi tematici, segnalando un segno negativo nel 50% dei casi. Nel settore è stata adottata una nuova strategia, già evidenziata con riferimento ai parchi tematici, inserendo nel F&B l’offerta di prodotti ad elevata marginalità.

 

 

 

Esercizi commerciali interni

Il dato, negativo per il 50% delle imprese, conferma la scarsa propensione alla spesa da parte del pubblico. Nei parchi acquatici l’incidenza degli esercizi commerciali sul fatturato complessivo è comunque inferiore a quella dei parchi tematici e faunistici.

 

 

 

 

Parchi faunistici

Il dato sui visitatori nei parchi faunistici per la stagione 2012 è particolarmente negativo. Le più grandi imprese del settore – non più di 10 sul territorio nazionale – hanno registrato un calo di presenze superiore al 15%, confermando questa aliquota anche con riferimento al fatturato complessivo ed alla vendita di F&B e merchandising.

 

(Maurizio Crisanti)

Gestisci attrazioni? Sei una PMI

             

Un obiettivo perseguito da tempo è stato raggiunto nel corso dell’Estate: tutte le attività di spettacolo, comprese quelle di “spettacolo viaggiante”  – tra le quali sono inclusi anche i parchi di divertimento – sono considerate imprese, ad ogni effetto.

Quali le conseguenze? Ad esse sono estese le agevolazioni previste a favore delle PMI dall’Unione Europea, attraverso bandi comunitari e fondi strutturali. Anche le Regioni consentiranno così l’accesso a fondi di garanzia su investimenti e bandi, per il cui  finanziamento  sono stati resi disponibili oltre 2 miliardi di euro,  un terzo dei quali ancora disponibili. Anche le Camere di Commercio prevedono contributi e emanano bandi a favore delle PMI, ai quali è finalmente possibile partecipare.

Novità anche sul tema del diritto del lavoro: alle imprese del nostro settore è estesa la disciplina degli ammortizzatori sociali, fino ad ora non applicabile ai dipendenti dello spettacolo viaggiante e parchi di divertimento (ASPI, mini ASPI, fondi di solidarietà bilaterali ecc.) . E’ un risultato estremamente importante per tutte le imprese del settore.

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 Legge 7 Agosto 2012, n. 134

 Art. 51 bis

  Misure per lo sviluppo delle imprese culturali dello spettacolo

  1. Agli organismi dello spettacolo, nelle diverse articolazioni di genere e di settori di attivita’ cinematografiche, teatrali, musicali, di danza, di circhi e di spettacoli viaggianti, costituiti in forma di impresa, e’ riconosciuta la qualifica di micro, piccola e media impresa ai sensi della disciplina dell’Unione europea vigente in materia.

 2. Le imprese di cui al comma 1 usufruiscono delle agevolazioni nazionali e dell’Unione europea previste dalla normativa vigente per le piccole e medie imprese, in attuazione del decreto del Ministro delle attivita’ produttive 18 aprile 2005, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 238 del 12 ottobre 2005.

 

Un parco acquatico si apre all’Avventura

Da tempo sosteniamo che i percorsi acrobatici sono innegabilmente simili ad attrazioni, e che un parco avventura ha molte analogie con le strutture del divertimento. Ed ecco un’altra evidente “contaminazione”. Si tratta di un parco avventura aperto nel contesto di un parco acquatico, secondo un’esperienza già affrontata in una struttura lombarda, Aquaneva. Valle dell’Avventura – questo il nome del nuovo impianto, sorge nel parco acquatico Valle dell’Orso, una bella struttura sita sulle pendici del Vesuvio. Il parco avventura è la seconda struttura italiana registrata ai sensi del DM 18 maggio 2007. E’ la conferma che, come capita spesso, il mercato colma la carenza della amministrazione pubblica che dovrebbe favorirne lo sviluppo, e che ancora indugia nel riconoscimento dei percorsi come vere e proprie attrazioni.

Abbiamo chiesto a Gianluca Ascione, proprietario della struttura, come sia nata questa idea di ampliare la struttura acquatica con un parco avventura che può essere gestito anche indipendentemente dalle piscine.

1 – Valle dell’Orso è un parco acquatico aperto da tempo, come è nata l’idea di espandere l’offerta attraverso un vero e proprio parco avventura? Non era meglio un nuovo scivolo?:

Da quando nel 1990 Valle dell’Orso ha aperto i battenti, la nostra famiglia si è dedicata alla gestione del divertimento e dell’ospitalità con passione e professionalità.

La location del nostro parco è valorizzata dalla vicinanza degli importanti siti archeologici di Pompei ed Ercolano, dalla presenza “quasi inquietante” del Vulcano e dal verde del Parco Nazionale del Vesuvio, tutti elementi che risultano essere sempre più interessanti della novità di un’altra attrazione acquatica. Da noi ci sono anche gli acquascivoli,la piscina onde,il sofa gaiser di ultima concezione,lo spray park per i più piccini e un’eccellente staff di animazione,ma da noi, soprattutto, si è soliti trascorrere una piacevole giornata in famiglia,all’insegna del sano e puro divertimento. Un nuovo scivolo sarebbe stato appunto “un altro scivolo”.

Il Parco Avventura invece è la promessa di una nuova ed emozionante esperienza da vivere in mezzo alla natura,in un contesto sempre piacevole.

Il rispetto per la natura e la voglia di viverla sono stati fattori determinanti nella scelta di questa nuova ed entusiasmante esperienza.

2 – Che caratteristiche ha il parco avventura?

Un insolito scenario per un parco avventura. Una pineta anziché un bosco,tanta aria e luce,un parco con tutti i confort necessari per garantire ad adulti,bambini,anziani e neonati una permanenza assolutamente confortevole. Tra una liana ed un ponte in cima ai pini gli adulti saranno catturati da una veduta mozzafiato sul golfo di Napoli a più di sette metri dal suolo, ed i più piccini dal più frizzante dei parchi acquatici del centro sud. 15.000 mq di pineta,circa 200 alberi di “pinus pinea” e di questi ben 60 si sono prestati ad ospitare le stazioni dell’avventura. Il parco prevede cinque percorsi di cui 3 dedicati agli adulti e 2 ai bambini. Studiato per invitare il pubblico ad una assidua sperimentazione del proprio coraggio,i tre tracciati sono stati effettivamente progettati per difficoltà crescente. Non tutti,in prima battuta, potranno misurarsi con l’altezza e l’impegno fisico richiesti dal percorso rosso…meglio allenarsi prima sul circuito verde e poi quello blu !!!

Il nostro parco è stato progettato e realizzato nel pieno rispetto della natura,l’albero non rappresenta mai un ostacolo al divertimento ma piuttosto il “protagonista”.

Gli esperti della “Verde Verticale” di Reggio Emilia,costruttori di parchi avventura,hanno prima eseguito un saggio della nostra pineta e poi l’hanno dichiarata idonea ad ospitare quello che a dir loro sarebbe diventato “il parco avventura del centro sud”.

3 – I percorsi si integreranno nel parco acquatico o saranno gestiti autonomamente?

Valle dell’Avventura, questo il nome del nostro parco, è un appendice del parco acquatico. Le componenti della nostra mission aziendale “AcquaFunNatura” si fondono perfettamente nel “divertimento consumato “tra acqua e cielo”.Valle dell’Avventura vive sì in concomitanza con il parco acquatico, ma avrà sicuramente una giornata più lunga ed una stagionalità diversa. Prevediamo di essere aperti fino a dicembre, in modo da poter approfittare anche del periodo natalizio per organizzare un parco a tema con eventi dedicati al Natale, in un clima di festa.

Feste di compleanno, team building aziendali ed escursioni didattiche saranno il trait d’union del divertimento a contatto con la natura in tutti i mesi dell’anno.

4 – Realizzare e gestire il parco avventura è un’esperienza nuova. E’ stato semplice ottenere autorizzazioni e individuare i collaboratori?

Abbiamo iniziato a pensare alla realizzazione del parco avventura circa un anno e mezzo fa. Ci siamo attivati immediatamente per verificare la fattibilità del progetto. Superati a pieni voti i saggi agli alberi e al suolo ed interpellato l’ufficio tecnico, si è dato immediatamente inizio al design del parco avventura di Valle dell’Orso. Il restante tempo è stato speso tra scrivanie e corridoi di quegli uffici che dovrebbero incoraggiate il recupero delle attività imprenditoriali sulla nostra zona, ma purtroppo molto spesso ci si imbatte in quelli che definirei “uffici di complicazione affari semplici”. Ma noi “imprenditori folli” ci siamo fatti motivare dall’entusiasmo degli operatori del settore, dal pubblico, da chi si è dimostrato da subito pronto a farsi portavoce di un’ educazione al rispetto della natura ed al divertimento intelligente.

La formazione dei ragazzi diventati poi i nostri soccorritori ed istruttori, ha portato una ventata nuova e più qualificata del possibile impiego giovanile sul nostro territorio. Valle dell’Orso, grazie al parco avventura ha rappresentato anche questo.

5 – nella gestione del parco acquatico siete sempre stati attenti ai particolari, alla soddisfazione dell’ospite. Come è andata nei primi giorni di apertura della nuova struttura?

I primi giorni per noi sono stati i più importanti,abbiamo potuto apprezzare quanto il pubblico avesse voglia di novità, di un’ alternativa intelligente per trascorrere il tempo libero.

Hanno partecipato alla “messa a punto” del progetto , abbiamo chiesto il loro parere per perfezionare alcuni aspetti. Ci aspettavamo interesse ma non tutto l’entusiasmo che hanno manifestato. Inaspettatamente abbiamo registrato un largo e sentito consenso da parte degli adulti e in particolare di quei genitori che ancora accompagnano i figli a divertirsi e cercano delle uscite sane ed intelligenti.

Arrivati al parco si aspettavano di fare da spettatori e poco dopo si sono ritrovati in cima agli alberi.

E’ un’esperienza fantastica:contribuire a promuovere il divertimento per la famiglia . Vedere tutti,adulti e bambini, giocare insieme era il nostro obiettivo. Eravamo molto preparati sull’accoglienza, sulla preparazione dell’ area , sulla cura dei dettagli e dei particolari. E’ nella nostra storia, nella nostra tradizione rendere piacevole ed accogliente il luogo dove riceviamo i nostri ospiti.

Inoltre siamo convinti che il nostro parco abbia una specificità che lo renderà accessibile ad un target molto più esteso rispetto a quello tradizionale dei parchi avventura.

Valle dell’Avventura è facilmente accessibile, a pochi metri dal centro della città è attrezzato per l’accoglienza di tutte le fasce d’età, dai più piccini agli anziani.

Ben collegata alla città,i mezzi pubblici rappresentano una valida alternativa alla propria auto, dispone di vari punti di ristoro ed una immensa zona pic-nic da cui poter guardare la spettacolare avventura dei coraggiosi “indiana jones”.

Il parco offre attrazioni collaterali come playground Lego e centro di assistenza e gioco Chicco.Eccellente l’ospitalità riservata alle famiglie con bambini.